lunedì 3 febbraio 2014

Qualche altra "cusarella"....

"Natale è pace, è amore, è armonia." 
Questo è il messaggio che ci arrivava da tutte le parti. " A Natale bisogna sforzarsi ad essere più buoni, più caritatevoli".. altro refrain che risuonava nelle nostre orecchie. 
La realtà era però in netto contrasto, come spesso succede, con le parole. 
Il Natale cominciava assaje prima che fosse Natale e, mano a mano che la data fatidica, quella in cui doveva nascere Gesù bambino che avrebbe avuto la potenza di renderci tutti almeno un pizzichini più buoni si avvicinava, l'aria si faceva sempre più elettrica. " Piglia nu' fogl' 'e carte e scriv'..." . 
Il tuo piede, già mezzo fuori dalla porta ,rimaneva bloccato a mezz'aria, poichè speravi che quell'annuncio, per altro senza nome , non fosse per te. "Uè,... allora?" No, no è proprio a me , pensavi e il piede si appoggiava mesto sul pavimento e con un movimento rassegnato, si andava a posare vicino a quell'altro, quasi che nella vicinanza ci si potesse consolare. "Ma io stavo uscendo..." provi a contrattare. "Esci dopo, mò scrivi." Il broncio che compariva istantaneo sulle tue labbra era così poco camuffabile che la battuta successiva era " 'E tien' nu muss' ca' arriv' a Procit'!... Jamm' c'amma scriv' 'a list' p'a spes' e Natal' ... scriv.... " e giù parole come se piovesse... : Frutti di mare, vermicelli insalate, cavolfiori... " No, cancell' .. torna indietro... leggi un pò ... sì sì..vabbuon' accus'. Po' qualche altra cusarella la pigliamo mano mano c' arricurdamm'...." Come Giasone alla ricerca del vello, così ci si imbarcava alla ricerca di tutte le cose necessarie, indispensabili affinchè la cena della vigilia e il pranzo di natale, potesse riuscire con successo. 
Sarebbe stata una cosa semplice se la spesa la si fosse potuta fare tutta da una parte e invece no, già nella spesa quotidiana non accadeva, figurarsi per quella natalizia. Si partiva allora per il giro delle sette chiese : bisognava prendere la carne ma non tutta dalla stessa persona però, eh sarebbe stato troppo semplice! Una parte da Tizio, una parte da Caio... e come per la carne, così per tutte le altre cose. 
Le quattro cusarelle che bisognava prendere strada facendo, diventavano una spesa dentro la spesa; la lista invece di accorciarsi, si allungava sempre di più e il chiacchiericcio era spesso spesso interrotto da un "Uh, e mo' mi scordavo......" Così il primo giorno di vacanza da scuola se ne era volato e ti si stringeva il cuore per la paura che anche altri giorni si sarebbero persi così, tra alici, pinoli, uva passa.... Ogni negozio, ogni banchetto era l'occasione per scambiare quattro parole con gli altri, per contrattare... per perdere tempo, almeno per te. Se, e solo se, per grazia divina, tutta la spesa, tutti gli acquisti erano stati abbastanza soddisfacenti ( cosa che era utopia pura!) , il ritorno a casa nn era meno stressante. Le prime parole erano " Mammamiabella! ( pausa con le mani appoggiate sui fianchi e lo sguardo che affogava in mezzo a buste e busticelle) E mò addò a mett' tutta sta rrobb'? " 
Ma il posto per tutte quelle cose che si sarebbero trasformate in delizie per il palato, usciva sempre. Era un stringi di qua, sposta di là; a coronare la fine delle fatiche un bel "AH!" di soddisfazione. 
Una volta che tutto era sistemato, si passava alla fase successiva che era quella delle "spartenze": eh già perchè bisognava dividere le cose non tanto per generi, del tipo carne con la carne, uova con le loro compagne no.... bisognava divider per .. uso: "Allora, prendi queste uova qua e le metti vicino a quella farina, che mi serve per fare la pasta.." e via di seguito. 
Ma il vero incubo era la verdura, un 'invasione verde prendeva possesso della tua casa, foglie verdi, ricce, lisce, scure e chiare, alcune quasi argentate, tutte votate alla vera regina del Natale, la minestra maritata. Ogni famiglia aveva la sua ricetta che era nettamente superiore a quella di tutti gli altri, ogni famiglia era l'unica vera dentrice dell'unica e sola vera ricetta della minestra maritata. 
Fortunatamente per quella c'era ancora un poco di tempo e allora, prima che fosse troppo tardi, scappavi fuori, con quattro nocelle, comprate poco prima, nella tasca per giocare con i tuoi amici, veloce, lesto lesto e di soppiatto prima che a qualcuno venisse in testa di chiamarti di nuovo perchè si era dimenticato qualche altra "cusarella"....


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